GIOVANNI PIERANGELI

Criterios sobre aspectos varios de la vida

GIOVANNI PIERANGELI

El es el suegro de mi hermana María Teresa.

Su nieto Michele, por el grado de parentesco que les une, ha realizado una breve presentación de su “nonno” para este artículo. No obstante he decidido expresar mi visión sobre él, ya que representa perfectamente todo lo que este Cuadernillo /Blog pretende conseguir con la trasmisión de las distintas culturas a mis nietecillos.

Giovanni es ejemplo de como un individuo encuadrado en una organización civil que yo amo llamar “Patria” o Nación, ha vivido, y sigue viviendo a su venerable edad, de forma activa explotando sus dotes naturales producto de la HISTORIA, la historia de los italianos.

“GAIA” ha dotado a mi Patria de una situación geográfica singularmente eficaz desde el un punto de vista logístico, y de bellezas naturales por las cuales es conocida universalmente como “Il bel Paese”, y que son fuentes permanentes de la riqueza que generan con el turismo y la difusión de la culturas clásicas como las artes.

Italia no tiene petróleo, fuente energética que ha permitido en gran medida alcanzar el grado de desarrollo actual en el planeta, pero sí ha contado con herramientas poderosas que sus habitantes atesoran y que en Giovanni son evidentes:

Resalto algunas de ellas:

  • Capacidad de adaptación a los cambios. Ejemplo que da con la publicación de su libro en Amazon, sistema muy actual.
  • Esfuerzo y sacrificio.
  • Coherencia con la ética de nuestra civilización greco/romana: respecto por el próximo, por las reglas de convivencia,  familia, etc.
  • Tradición e innovación.
  • Aporte continuo de sus granitos de arena al progreso del País.

Considero que mis nietos tienen en él un magnífico ejemplo.

GIOVANNI PIERANGELI, por michele pierangeli

Nel luglio del 1989 la famiglia Pozzi si è congiunta alla famiglia Pierangeli grazie al matrimonio di Maria Teresa Pozzi e Piero Pierangeli.
 
La storia che vi raccontiamo qui è quella di Giovanni Pierangeli il padre di Piero Pierangeli.

Oggi siamo a Maggio 2020, Giovanni Pierangeli all’età di 92 anni, continua a passeggiare nel parco vicino a casa, munito di mascherina a causa delle misure di precauzione per il covid19.

Le camminate, la natura, la falegnameria e le chiacchierate sono sempre state qualcosa che lo ha spinto a ad andare avanti.
Dopo aver visto la guerra ha superato anche i lungo periodo di 57 giorni di lockdown chiuso in casa assieme alla moglie Dilia Bruni anche lei di 92 anni.

E dalle sue parole si comprende ancora lo spirito instancabile: “Questo periodo è peggio della guerra, almeno a quei tempi si poteva uscire e passeggiare”.

Una svolta importante della storia di Giovanni Pierangeli è stata nel 2012. Dovete sapere che durante i pranzi di famiglia, ha sempre amato raccontato le sue storie d’infanzia, tra la guerra, le invenzioni con il legno e le esperienze in caserma.

Ogni pranzo raccontava almeno una storia, e spesso ripeteva le stesse storie, come se volesse essere sicuro che fossero impresse nella nostra memoria. Un giorno, gli è stato proposto di mettere nero su bianco tutte le sue storie. Inizialmente era dubbioso e titubante, aveva molte insicurezze, avendo studiato solo fino alla terza elementare. Poi con penna e quadernoni in mano, nel giro di pochi mesi ha scritto la sua autobiografica. Ed è stato felice di aver ripercorso memorie che potevano sembrare ormai dimenticate.

Grazie all’aiuto di Maria Teresa Pozzi tutte le pagine sono state digitalizzate e racchiuse su un libro, e così è nato:

“Sono nato contadino…” l’autobiografia di Giovanni Pierangeli che ripercorre la sua vita dall’infanzia vissuta nella campagna dell’Umbria, attraverso la guerra ed il dopoguerra, il riscatto dalle difficolta economiche attraverso l’impegno della vita in città. Esperienze tragiche e divertenti di una singola persona che sono condivise da molti italiani che hanno vissuto quel periodo. Con un filo di ottimismo che attraversa tutta la sua vita e una scrittura semplice e immediata, Giovanni ci insegna che la fortuna la si crea con le proprie mani.

La cosa più incredibile di questa storia è stata vedere l’emozione e la felicità nei suoi occhi quando ha potuto prendere in mano suo libro.
Da quel giorno è diventato uno scrittore.

Mai avrebbe potuto immaginarlo avendo fatto solo la terza elementare.
La vita degli ottimisti porta incredibili a viaggi inaspettati.
Durante le sue passeggiate porta spesso un libro con se e lo regala alle persone che più gli ispirano fiducia.
Così ha lasciato la sua eredità di conoscenze per mondo.
 
Dal giorno in cui ha ricevuto la sua prima copia la vita di Giovanni è cambiata, ha smesso di raccontare le sue store durante i pranzi, sapendo sono custodite nero su bianco. 
Ma soprattuto ha iniziato a concentrarsi di più sul presente, ringiovanendo quasi di 10 anni e concentrandosi di più sul tessere nuove relazioni e amicizie basate sul qui ed ora.

Il libro integrale è acquistabile al seguente indirizzo:

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Qui vi lasciamo un estratto che parla della guerra:

La guerra

Nel Giugno del 1940 Mussolini dichiarò guerra.
Qualche mese prima egli visitò l’aeroporto di Castiglione del lago, preceduto da una parata militare, fra canti quali “Faccetta nera”. Era aprile ed ancora dormivo quando i primi aerei passarono sopra casa mia. Mi affacciai alla finestra e li vidi volare verso l’aeroporto, venivano da Perugia e da tante altre direzioni. Fu una festa molto riuscita, con fanfare, parate, canti, discorsi ed altro. Mussolini con tutti i notabili si diresse a piedi al centro del paese al ristorante Miralago, che tuttora esiste. Durante il pranzo gli aerei si alzarono diretti all’aeroporto di Sant’Egidio di Perugia, dato che nel pomeriggio Mussolini era in visita in quel luogo. Così rivide gli stessi aerei del mattino, pensando forse che fossero degli altri. 
Nella primavera del 1944 gli inglesi e americani iniziarono a bombardare le nostre zone partendo dalla stazione e dalla ferrovia.

Tutte le mattine io facevo il solito lavoro di governare il bestiame dandogli da mangiare il foraggio, portandolo a bere l’acqua sorgente del fiume Pescia e riportandolo in stalla. La strada che dovevo percorrere per andare al fiume era più bassa del terreno agricolo con un filare di pioppi. Una mattina un aereo inglese Spitfire passò a bassa quota tra i pioppi. Sentendo il fruscio mi girai di scatto e vidi che il pilota mi guardava gridando: “Vai a casa!”, poi l’aereo riprese quota. Credetemi, non è stata un’ illusione, l’aereo era vicinissimo. Poco più in là transitava una camionetta tedesca che l’aereo andò a mitragliare e si incendiò. Non so quanti soldati tedeschi ci fossero dentro e qualche giorno più tardi andai a vedere, ma non trovai segni di persone né fuori né dentro al veicolo.